La Visita In Monastero
Fra le tante pagine importanti della plurisecolare storia di questo Monastero, una rimarrà davvero storica ed indimenticabile: la visita del Papa, Giovanni Paolo II, ora Santo, il 17 Giugno 1990, Solennità del Corpus Domini. Nata in verità da un provvidenziale fuori-programma.
Il Pontefice era appena giunto in Città in occasione del Settimo Centenario della fondazione della Basilica Cattedrale. Poiché il corteo papale avrebbe transitato nella nostra via, per raggiungere Piazza del Duomo, a noi, “dirimpettaie” della Cattedrale il Vescovo aveva dato la licenza, pur rimanendo entro i limiti della clausura, di spalancare il portone per poter vedere passare il Papa e riceverne la benedizione.
Ma, al momento in cui il corteo transitò sotto le mura del Monastero, il Papa, che sorridente aveva incrociato i nostri sguardi, intercettò il saluto e l’invito, rivoltogli da una delle sorelle più giovani, a venire un po’ da noi a farci visita. Sembrava una utopia, poco più che un pio desiderio. Ma Giovanni Paolo II, dopo un rapido consulto con il suo segretario, inaspettatamente, stupendo tutti, scese dalla papamobile e varcò la porta del nostro Monastero, entrando nella clausura. Percorrendo i portici del chiostro, come se conoscesse da sempre la nostra casa, si diresse sicuro verso il Coro interno, come che una forza invisibile lo attirasse là, al tabernacolo.
Una volta nel Coro, con tutta la Comunità riunita attorno, sostò in intensa e prolungata preghiera proprio davanti a Gesù Eucaristia. Le Sorelle percepirono la forte unione mistica, profonda e unica, che animava quel mutuo colloquio tra Cristo e il Suo Vicario in terra.
All’ uscita del Coro, oltre che con le Sorelle, il Santo padre si intrattenne anche con le novizie, provenienti da vari Monasteri italiani delle Clarisse Urbaniste, il cui Noviziato federale aveva in quegli anni sede proprio presso questo Monastero. Scherzando, Woytila disse: “Io sono il primo novizio, sono più novizio di tutte!”.
Le Monache poi lo scortarono, quasi processionalmente, gioiose attraverso il Chiostro fino alla porta di clausura, dove il Papa le salutò e dove ad attenderlo c’era il corteo papale con la papamobile, a bordo della quale risalì poi per raggiungere il vicinissimo Duomo per la solenne concelebrazione con i Vescovi dell’Umbria e per la Processione Eucaristica del Corpus Domini.
La Comunità realizzò solo in quel momento che era stata visitata dal papa. Ed era appena stato tra noi un Santo.